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AVRAI - Comunità Educativa

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Avere la Carta dei Servizi rappresenta un obbligo di trasparenza verso i cittadini, una garanzia di chiarezza circa quello che si è in grado di offrire e una corretta informazione su tutta l'organizzazione.

Pertanto, il presente documento rappresenta la sintesi e la fotografia di ciò che oggi siamo in grado di offrire, ma il nostro impegno è quello di operare per il miglioramento continuo dei nostri servizi.

La Carta dei Servizi è dinamica e soggetta a continue verifiche e aggiornamenti.

La Responsabile
Dott.ssa Speranza Del Giudice

NORMATIVA DI RIFERIMENTO

REGIONE CAMPANIA

- REGOLAMENTO N. 4 DEL 7 aprile 2014
“Regolamento di attuazione della legge regionale 23 ottobre 2007, n.11
Legge per la dignità e la cittadinanza sociale. Attuazione della legge 8 novembre 2000, n.328”.

- L.R. N.11 DEL 23 ottobre 2007
“Legge per la dignità e la cittadinanza sociale” - Attuazione della legge n.328 del 8 novembre 2000.

INFORMAZIONI GENERALI SULLA STRUTTURA

L'immobile in cui ha sede la Comunità Educativa a dimensione familiare AVRAI è ubicato ad Acerra (NA).
L'appartamento in cui risiede la comunità è di circa 160 mq. È composto da: Ingresso accoglienza, n.3 camere da letto, cucina, soggiorno, 2 wc, segreteria.

La soluzione abitativa è costituita da un appartamento in cui la distribuzione interna ed esterna è funzionale alle esigenze dei minori: spazi personali, in cui gli altri ospiti e gli operatori accedono con una certa riservatezza; spazi comuni, dove si realizzano rapporti interpersonali tra tutti i soggetti che vivono ed operano in casa.

ENTE GESTORE

L'Ente Titolare e Gestore della Comunità Educativa AVRAI è la Cooperativa Sociale GLOBAL WELFARE SERVICES.
La GLOBAL WELFARE SERVICES COOP.SOC., è stata costituita nel 2012 e ha lo scopo di far fronte alle carenze di servizi essenziali sul territorio, prevenire il disagio, favorire il conciliare tempi e necessità della collettività, in collaborazione con le istituzioni.

AUTORIZZAZIONE E ACCREDITAMENTO

La Comunità è autorizzata al funzionamento ai sensi del Regolamento Regione Campania n.4 del 7 aprile 2014 in attuazione della L.R. n. 11/2007; dall’Ambito Territoriale N/20 Comune di Acerra con Determina Dirigenziale n. 192 del 26/07/2016 R.G. n. 1025 del 28/07/2016 e successiva variazione dell'Ente Titolare con Determina Dirigenziale n. 181 del 11/05/2017 R.G. n. 829 del 18/05/2017.

FINALITÀ

La comunità residenziale AVRAI è una struttura educativa a dimensione familiare, caratterizzata dalla convivenza di un gruppo di minori, con la presenza di operatori professionali che assumono la funzione di adulti di riferimento.

L'impostazione del nostro lavoro, in una realtà come quella della comunità educativa per minori, è orientata verso:

- la valorizzazione delle potenzialità di ciascun minore accolto;

- acquisizione di elementi di sempre maggiore autonomia;

- l'ampliamento delle possibilità relazionali dei minori;

- interazione attiva con il contesto del territorio.

La comunità va quindi intesa come struttura quotidiana capace di progettarsi a misura di ciascun bambino, proponendosi certamente come “spazio di passaggio”, ma ricco di esperienze utili ad accompagnare in chiave evolutiva il percorso dei minori ospitati.

OBIETTIVI

La comunità educativa esiste per rispondere ad un bisogno sociale, strettamente connesso ad esigenze educative: accogliere dei bambini in difficoltà che non hanno potuto trovare un contesto familiare equilibrato in grado di tutelare la loro crescita “normale”.

Le esperienze vissute da un bambino nei suoi primi anni di vita costituiscono una base affettiva/cognitiva/relazionale/espressiva che condiziona inevitabilmente la sua personalità.
In tale prospettiva, trattandosi di minori in condizione di svantaggio socio-educativo, appare prioritario impostare il progetto complessivo della comunità sulla centralità della persona, riconosciuta come soggetto portatore di diritti ed aspettative di emancipazione verso la progressiva "costruzione" delle capacità e potenzialità positive dei minori, ponendo nuove basi per la conduzione di un'esistenza non marginale.

In altri termini, la comunità si organizza attorno all'obiettivo di consentire un'armonica crescita fisica, psichica e morale che assume particolare rilevanza in quanto gli interventi sono rivolti a soggetti in età evolutiva.

Per raggiungere tale obiettivo, il nostro progetto educativo tiene conto di alcuni punti di riferimento fondamentali:

- Promuovere il benessere della persona attraverso la possibilità di godere di adeguati spazi relazionali tra educatore e bambino, non fondata su "volontarismi", ma sulla coscienza del proprio ruolo professionale posto in costante relazione dialettica con la conoscenza dei bisogni reali dei minori accolti, consentendo una crescita psicofisica armonica.

- Tutelare il diritto di ognuno ad una crescita psicofisica armonica mediante la definizione di percorsi educativi personalizzati: articolando interventi mirati alle specifiche esigenze dei minori in equilibrio con la realtà comunitaria e la rete dei servizi esistente.

- Tutelare e implementare il diritto all’affettività offrendo ai minori un quadro di normalità che sopperisca alle carenze di base (affettive, relazionali, cognitive) e prevenga l'emergere di angosce e comportamenti negativi interiorizzati, proponendo forme di relazione e di attività fondate sulla valorizzazione del maternage, mediazione e rispetto. La ricerca è chiara sulla positiva cooperazione, ascolto ed affiancamento della famiglia, della scuola e dell'istituzione stessa.

- Affiancare la famiglia, la scuola e gli altri servizi in un progetto di crescita del minore ospitato. Nel caso specifico della comunità, il sostegno è necessariamente articolato ed in grado di affrontare le differenti realtà situazionali. Rispetto alla scuola occorre poter fornire un adeguato supporto sia sul piano degli apprendimenti e motivazioni, come su quello delle relazioni con i pari.

- Garantire interventi di sostegno all'inclusione sociale e alla cittadinanza rispetto agli altri servizi del territorio (realtà associative, opportunità di attività, ecc.) verificando i livelli di accessibilità delle risorse, la qualità del servizio offerto, favorendo il coinvolgimento di queste realtà in un progetto più significativo per l'utente, recuperando esperienze in chiave di riequilibrio della stessa personalità del minore.

- Perseguire l'interesse generale della comunità attraverso la costruzione di processi di promozione umana e culturale e mediante la realizzazione delle pari opportunità nell'accesso ai diritti per tutti.

DESTINATARI DEL SERVIZIO

La comunità è pensata per l'accoglienza di massimo 6 minori, ambo i sessi, appartenenti alla fascia d'età 4-13 anni provenienti principalmente dal territorio regionale.

Anche in aggiunta alla ricettività massima autorizzata, la comunità può accogliere non oltre un minore, anche non appartenente alla fascia d’età per la quale è stata autorizzata, al verificarsi di uno dei seguenti casi:
a) accoglienza di fratelli;
b) superiore interesse del minore;
c) impossibilità, in casi di emergenza, a collocare il minore altrove.

Per le caratteristiche proprie del gruppo di lavoro e della struttura, la nostra Comunità non risulta adeguata ad affrontare disagi legati ad handicap gravi e a disturbi psichiatrici conclamati.

CRITERI E MODALITÀ DI ACCESSO

La modalità operativa di presa in carico (Ammissione) si snoda attraverso i seguenti passaggi:

1. Presentazione del caso da parte del Servizio richiedente al Coordinatore delle Comunità.

2. Presentazione del caso all'équipe educativa della comunità per valutare l'inserimento.

3. Incontro col Servizio richiedente per mettere a punto lo specifico Progetto Educativo Individuale.

4. Richiesta della documentazione sanitaria, provvedimenti del Tribunale, permessi di soggiorno, autorizzazioni varie, ecc.

Il Progetto Educativo, inizialmente formulato di concerto con l'équipe della Comunità, viene verificato e aggiornato in itinere semestralmente attraverso incontri periodici fissati coi Servizi richiedenti.

Le dimissioni avvengono sulla base di due principali modalità:
a) ad ultimazione del Progetto Educativo Individuale previsto;
b) ad una decisione assunta di concerto tra Servizi, équipe della Comunità e cooperativa a seguito di eventi o situazioni nuove. Di principio, non vengono dimessi minori senza che sia garantita una nuova situazione di accoglienza per il minore.

ELENCO DEI DOCUMENTI DA PRODURRE PER L'INSERIMENTO

Al momento dell'ingresso in Comunità il minore dovrà essere accompagnato dai seguenti documenti:

- eventuale decreto del Tribunale per i Minorenni;

- relazione dei servizi sociali sull'anamnesi del minore, nucleo familiare di origine, e eventuale trattamento effettuato;

- impegno di spesa da parte del Comune di residenza per la retta giornaliera;

- certificato situazione familiare;

- certificato di sana e robusta costituzione fisica con l'assenza di malattie che pregiudichino la vita comune;

- fascicolo sanitario contenente: tessera sanitaria in originale; certificato delle vaccinazioni; eventuali referti medici e diagnostici, terapie in atto, prescrizioni di farmaci;

- dichiarazione di consenso al trattamento dei dati.

MODALITÀ DI FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO

La Comunità Educativa AVRAI è aperta tutti i giorni feriali e festivi, 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno.

Il servizio elabora e realizza, in collaborazione con il Servizio sociale competente, un progetto educativo individualizzato (P.E.I.) per ogni minore.

Per ogni minore viene aperto un fascicolo nell’archivio della segreteria della comunità.

Tale fascicolo è suddiviso nelle seguenti cartelle:

- cartella personale

- cartella scolastica

- cartella sanitaria

- cartella tribunale

- cartella servizi sociali

- cartella procura

- cartella educativa e P.E.I.

I SERVIZI OFFERTI

Ai minori ospiti vengono garantiti:

SERVIZI INTERNI: assistenza materiale, assistenza medica, intervento pedagogico-educativo, sostegno alle famiglie, sostegno psicologico.

SERVIZI ESTERNI: animazione e tempo libero, formazione scolastica e professionale.

IL PROGETTO EDUCATIVO GENERALE

Educare per noi non vuol dire solo tirar fuori, ma soprattutto mettere dentro, là dove spesso dentro non c’è che insicurezza, confusione, distruttività, dipendenza e solitudine profonda.

Il nostro agire educativo quindi è orientato a costruire dentro, a favorire le condizioni di riserva, quel senso di sicurezza che famiglie, scuola e comunità possano sviluppare in ciascuno sufficiente capacità interiore (la fiducia in sé e nel mondo, la capacità di esprimere la propria personalità e le proprie intenzioni, la consapevolezza del proprio limite e la possibilità di chiedere aiuto, l’energia nell’automotivarsi, la responsabilità verso se stessi e verso gli altri, l’entusiasmo per la vita, la tolleranza alla frustrazione ed alla sofferenza...) che garantisce di poter gestire le vicende che la vita riserva, e rende realmente funzionale ed efficace quell’autonomia che ogni educatore tende a sviluppare nelle persone che gli sono affidate.

Queste le linee pedagogiche che fanno da guida all’intervento:

- Accoglienza

- Osservazione e Orientamento

- Programma d’intervento e PEI

ACCOGLIENZA

L'obiettivo è quello di operare un graduale inserimento del minore nel gruppo dei pari e nella vita di Comunità, senza inserimenti repentini nelle attività di programma, al fine di favorire una consapevolezza rituale nell’esperienza che è chiamato a viversi (presentazione al gruppo degli operatori e al gruppo dei pari, conoscenza della casa, costituzione del patto formativo...).

Inizierà, quindi, quella ricostruzione approfondita della storia personale (anamnesi familiare, amministrativa, sanitaria, scolastica, ambientale, comunitaria, lavorativa...), effettuata in sinergia con i Servizi Sociali invianti e le agenzie sociali che hanno già avuto contatti con il minore.

Il lavoro di anamnesi costituirà dato fondamentale da trasmettere all'intera équipe di lavoro.

OSSERVAZIONE E ORIENTAMENTO

In questa fase, con l'inserimento nelle attività previste dal Progetto Educativo Generale, si approfondirà la conoscenza del minore, alla luce degli stimoli motivazionali, attitudinali e relazionali che le stesse attività, in particolare quelle socio-ricreative, evidenzieranno.

Si definirà, quindi, il Progetto Educativo Individualizzato in sinergia con i servizi sociali referenti e le altre agenzie sociali del territorio di riferimento del minore e della Comunità.

La fase dell'osservazione/orientamento si svolge, all'incirca, nel corso dei primi quaranta giorni.

PROGRAMMA D'INTERVENTO E PEI

È sempre base della conoscenza iniziale, la fase nella quale il minore è inserito nell'intero ventaglio di attività secondo un’articolazione dettata dal P.E.I. sulla conoscenza del minore che l'équipe ha coinvolto.

Tutti gli interventi attuati dalla Comunità in favore dei bambini accolti tenderanno, nell'esclusivo interesse della persona, nella determinazione del suo progetto, al reinserimento nella famiglia d'origine all'attuazione degli strumenti previsti dalla legge n°184 del 1983 (affidamento familiare ed adozione) e della legge 149/01 per l'inserimento in contesti familiari di supporto o sostitutivi della famiglia d'origine.

I TEMPI

La durata del programma è un parametro decisamente soggettivo per ogni minore, legato a doppia maglia all'anamnesi, alle risorse, ai bisogni, alle opportunità. In ogni caso, dopo la prima settimana di accoglienza ed i giorni destinati all'osservazione e all'orientamento, il P.E.I. si intende di durata semestrale, rinnovabile, esclusivamente, se le finalità proposte sono ancora raggiungibili e se gli obiettivi sono stati raggiunti e/o hanno prodotto dei risultati utili per il bambino.

LA CURA DELLA VITA QUOTIDIANA

Il riposo, i pasti, l’alimentazione, la toilette, la cura del corredo dei bambini rappresentano per questi ultimi un punto di riferimento per acquisire nuove autonomie, per sperimentare le proprie conoscenze, per migliorare o acquisire capacità motorie e relazionali.

Partecipare attivamente all’organizzazione quotidiana, curare gli spazi, personalizzare l’ambiente di vita, pensare razionalmente la sua funzionalità sono elementi che favoriscono nel bambino il controllo, attraverso l’appropriazione cosciente e serena dello stesso spazio quotidiano, di fattori emotivi, spesso già messi a dura prova.

Gli oggetti di uso quotidiano, il ruolo di mediazione, gli interessi che innescano meccanismi di fiducia e di sviluppo potenziale, anche da un punto di vista psicologico generale, sono elementi fondamentali per superare le difficoltà di vita.

Non dimentichiamo che, molto spesso, una quotidianità mal vissuta da parte dei bambini è fonte di chiaro malessere, di disturbo e disagio proprio in comunità.

Cura della quotidianità significa anche lavorare per la costruzione di un “sistema comune di riferimento” fatto di piccole norme, di abitudini, di legami fondati sul rispetto, il coinvolgimento cosciente dei minori, ma anche sulla comprensione “naturale” della necessità di una serena vita in comune.

Tutto ciò connette questa sfera di relazioni con la ricerca di spazi di autonomia, di cooperazione non imposta da astratte normative, ma da una costante relazione “persuasiva” e coerentemente sostenuta da una “presenza” reale degli educatori.

REGOLE DI COMPORTAMENTO DEI MINORI

Le regole di base della Comunità sono periodicamente verificate dall’équipe educativa nel momento in cui vi sono nuove ammissioni o cambiano le esigenze di ospiti già presenti.

Possono essere così riassunte:

- Rispettare gli orari;

- Tenere in ordine le proprie cose;

- Uso regolare della TV;

- Rispetto degli ambienti e delle cose altrui;

- Rispetto degli operatori e degli altri ospiti;

I DIRITTI DEGLI OSPITI E LE RELATIVE FORME DI TUTELA E GARANZIA

La comunità riconosce i minori portatori e titolari di tutti quei diritti civili e sociali riconosciuti all'uomo, tra cui il diritto alla protezione da ogni forma di violenza o abuso, il diritto a vedere rispettata la propria personalità, il diritto alla riservatezza e alla privacy, il diritto a formarsi un'opinione e a poterla esprimere liberamente, il diritto alla libertà di cercare, ricevere e diffondere informazioni, il diritto alla libertà di coscienza e di religione, il diritto alla libertà di associazione e di riunione, il diritto all'istruzione, il diritto al riposo e allo svago.

GLI EDUCATORI E L'ORGANIZZAZIONE

Ogni educatore deve essere:
– un riferimento di "autorità autorevole" (relazione)
– un facilitatore degli scambi psico-sociali (amplificatore)
– un riferimento affettivo e di sicurezza (contenitore)
– un creatore di occasioni per scoperte e nuovi rapporti spazio-temporali (mediatore).

Complessivamente agli educatori che sono impegnati, la Cooperativa assicura un supporto formativo in grado di assicurare il consolidamento di competenze:
– pedagogiche: per trasformare le relazioni in strutture coscienti di evoluzione
– psicologiche: per gestire la dimensione affettiva, emotiva del lavoro
– sociologiche: per analizzare e costruire realistiche reti di intervento
– di animazione: per affrontare la relazione anche in termini di attività
– preventive: per impostare specifici interventi volti all'acquisizione di abilità personali e sociali in grado di contrastare processi di deterioramento.

Tale supporto formativo è fornito attraverso quattro strumenti privilegiati:

1. la supervisione del servizio

2. la continuità delle riunioni d'équipe ed il coordinamento “sul campo" del lavoro

3. la partecipazione ad attività di formazione specifiche

4. la partecipazione ad iniziative di aggiornamento "esterne".

I CRITERI DEONTOLOGICI DEGLI OPERATORI

I criteri deontologici degli educatori ed operatori (inclusi tirocinanti e volontari), sono in primo luogo definiti dagli ordini professionali riferiti a quelli della comunità educativa come qui di seguito riportati.

1. L'educatore e qualsiasi operatore della comunità opera per migliorare la capacità delle persone di comprendere se stessi, comportarsi in modo congruo, consapevole ed efficace. L'educatore (e l'operatore) è consapevole della responsabilità sociale e morale derivante dal fatto di poter intervenire significativamente nella vita degli altri; pertanto deve prestare attenzione particolare ai fattori personali, sociali, morali, organizzativi, economici, religiosi e politici, evitando l'uso inappropriato della sua influenza e l'uso indebito della fiducia e/o bisogno-dipendenza degli utenti destinatari della sua opera.

2. L'educatore (e l'operatore) è direttamente responsabile dei suoi atti e delle loro prevedibili conseguenze. Nell'esercizio della propria professione l'educatore (e l'operatore) rispetta la dignità, il diritto alla privacy, alle opinioni e credenze, astenendosi dall'imporre il suo sistema di valori; non opera discriminazioni in base a religione, etnia, nazionalità, estrazione sociale, orientamento sessuale, abilità o disabilità. In caso di conflitto di interesse tra l'utenza e la comunità l'educatore (e l'operatore) deve esplicitare alle parti, con chiarezza, i termini delle proprie responsabilità ed i vincoli a cui è professionalmente dovuto.

3. L'educatore (e l'operatore) è tenuto a mantenere un livello adeguato di competenza professionale, aderendo ai programmi di formazione permanente proposti dalla comunità. Riconosce i limiti della propria competenza professionale e rispetta la competenza degli altri educatori.

4. L'educatore (e l'operatore) è tenuto al segreto professionale: pertanto, non rivela notizie, fatti o informazioni apprese in ragione del suo rapporto professionale.

5. L'educatore (e l'operatore) adotta condotte non lesive alle persone cui si occupa professionalmente (neppure indirettamente) e non utilizza il proprio ruolo per procurare a sé o ad altri indebiti vantaggi.

6. L'educatore (e l'operatore) evita commistioni tra ruolo professionale e vita privata, che possano interferire con l'attività svolta in comunità o comunque arrecare danni all'immagine e all'onorabilità della comunità. All'educatore (e all'operatore) è vietata qualsiasi attività che, in ragione del rapporto professionale, possa procurargli indebiti vantaggi diretti o indiretti di carattere economico e non.

7. L'educatore (e l'operatore) è tenuto all'adempimento professionale a cui è vincolato in ragione della tipologia di contratto definito con la cooperativa Global Welfare Services, ente gestore della comunità.

8. I rapporti tra gli educatori e altre figure professionali (di vario genere, inclusi tirocinanti e volontari) che operano nella comunità o per essa devono ispirarsi al reciproco rispetto, alla lealtà e alla comune finalità.

9. L'educatore (e l'operatore) si impegna a contribuire al mantenimento e allo sviluppo delle risorse globali della comunità così da garantirne la continuità educativa e di accoglienza nel tempo.

10. Nell'esercizio della attività professionale e nelle circostanze in cui rappresenta pubblicamente la comunità a qualsiasi titolo, l'educatore (e l'operatore) è tenuto ad uniformare la propria condotta ai principi del decoro e della dignità professionale ed umana.

LE TARIFFE PRATICATE

Per i servizi offerti dalla Comunità viene richiesta una retta giornaliera a carico dei comuni invianti definita entro parametri regionali e concordata in base alle necessità del minore da accogliere.

LE COPERTURE ASSICURATIVE

Nell'ambito della Comunità sono previste diversi tipi di polizze assicurative:

- polizza Infortuni Tutto Campo per i rischi da infortunio per i minori ospiti

- polizza Rischi Diversi e da Responsabilità Civile per i minori e gli operatori

- copertura INAIL per gli infortuni degli operatori.

SISTEMA QUALITÀ

L'attenzione alla Qualità dei servizi erogati coinvolge, in un processo di miglioramento continuo, l'intera Cooperativa, allo scopo di migliorare l'efficienza e l'efficacia dei servizi stessi. La Global Welfare Services ha predisposto una serie di misure/procedure che garantiscono da una parte i requisiti richiesti dalle regole dell’accreditamento e convenzione con i committenti e dall'altra le attese degli utenti/clienti.
Per la Cooperativa la qualità si realizza a livello organizzativo, a livello progettuale e a livello delle risorse umane impiegate.

LA QUALITÀ ORGANIZZATIVA ASSICURA:

- La valutazione iniziale del minore e la stesura di un contratto educativo all'ingresso nel Servizio.

- Un Progetto personalizzato, studiato e realizzato sulle specifiche esigenze del singolo utente.

- L'apertura di un fascicolo informatizzato e cartaceo all'entrata nel Servizio.

- Le attività di programmazione educativa, documentazione e aggiornamento.

- Le attività di raccordo tra personale educativo.

- Cadenza delle riunioni d’équipe.

La professionalità del personale è garantita da:

- Titoli di studio del personale educativo e del personale di supporto, previsto dalle normative di legge vigenti.

- Formazione permanente e aggiornamento annuale di tutto il personale.

- Procedure di controllo per l'assunzione del personale.

- Presenza di personale educativo/assistenziale nell'équipe, con esperienza lavorativa maturata nei Servizi.

- Valutazione del personale e dei responsabili.

- La Qualità pedagogica è sostenuta dalle seguenti azioni:

- Il Coordinatore del Servizio effettua i necessari colloqui con il nucleo familiare dell'utente ed il responsabile dell'ente inviante.

- Viene effettuato un periodo di osservazione e valutazione.

- Le attività vengono programmate all'interno della progettazione individuale, considerando la specificità di ogni singolo utente.

- Le attività vengono monitorate e verificate a cadenza mensile.

- Il lavoro educativo è regolato e controllato da istruzioni operative e procedure specifiche.

- Sono formalizzati i passaggi operativi e gli strumenti in fase di avvio del servizio.

- La presa in carico e la programmazione delle attività avvengono con modalità strutturate e controllate.

- Le attività di valutazione, progettazione e verifica sono stabilite a cadenza programmata, mediante l'utilizzo di strumenti e modalità specifiche.

- La documentazione socio-educativa e gli strumenti di comunicazione interna sono rintracciabili e controllati.

- Sono previste e programmate sia riunioni d’equipe e di coordinamento, sia momenti di supervisione e di formazione all'equipe.

- Sono programmati gli incontri e i colloqui con le famiglie, gli Enti e i Servizi.

- La documentazione e le registrazioni relative all'erogazione del Servizio sono gestite mediante procedure di controllo dedicate.

- I dati personali e le informazioni riservate sono gestiti nel rispetto e nella tutela della privacy, secondo i criteri del D. Lgs 196/03.

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Tell: 081 18464004 - Cell: 3336334855

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